È tempo di cambiamento.
Questa frase ricorre sempre e da sempre è sulla bocca di tutti come non fossimo sempre e comunque in un mutevole e profondo stato di cambiamento.
Aristotele diceva
"il tempo non esiste senza movimento e mutamento"
e anche il più contemporaneo Leibniz riteneva che il tempo non possa esistere senza il cambiamento.
Non occorre certo tornare sui banchi di scuola per capire che il concetto di Tempo e di Cambiamento sono intimamente legati come non occorre essere uno studente di Filosofia per scoprire quello che già sappiamo: il tempo ci cambia sempre e comunque che noi lo vogliamo o meno.
No! Non parlo solo dei cambiamenti fisici, quelli sono evidenti e sotto gli occhi di tutti.
Parlo di cambiamento emotivo e cambiamento mentale e della profonda trasformazione che ognuno di noi è chiamato a compiere nella sua vita.
Ogni giorno, infatti, ci scontriamo con la nostra personalità e il nostro carattere.
Ma cos’è davvero la personalità?
E cos’è il carattere?
Enrico Cattonaro, nell’ Enciclopedia filosofica, ci ha donato una bellissima ed esaustiva spiegazione:
"Abitualmente con il termine personalità ci si riferisce all'intera organizzazione mentale dell'essere umano in ciascuno stadio del suo sviluppo, mentre con il termine carattere si sottolinea piuttosto l'aspetto oggettivo della personalità, il suo manifestarsi concreto attraverso un tipico comportamento, un costante modo di reagire di fronte all'ambiente, per cui acquista rilievo particolare il lato affettivo e volitivo della personalità stessa."
Per chi si occupa di formazione l’obiezione più comune è sempre la stessa
“Sono fatto così e non posso farci nulla”.
Questo concetto più che questa frase, me la sono sentita ripetere infinite volte e in tutte le salse.
Il fatto è che non si capisce che non esistono mezzi termini nella crescita personale come non esistono vie di fuga al cambiamento.
C’è un antico detto cinese che recita
"Ognuno di noi va a dormire ogni notte con una tigre accanto. Non puoi sapere se questa al suo risveglio vorrà leccarti o sbranarti."
Qual è il suo significato?
La tigre, nella realtà dei fatti, siamo noi stessi, con i nostri pregi ma anche con i nostri limiti e i nostri difetti.
La tigre siamo noi con il nostro carattere e la nostra personalità.
Ognuno di noi ha due scelte davanti: o essere in balia del tempo che tutto muta e trasforma oppure cavalcare la tigre e…
"Chi cavalca una tigre non può più scendere."
Ecco allora spiegato perché la crescita personale non ha mezzi termini.
Se non monti sulla tigre fai male ma se ci monti e scendi ti fai malissimo.
Ansia, paura e consorelle sappiamo benissimo che possono essere combattute.
L’uomo ha scoperto, nel tempo, tantissimi strumenti utili per facilitare il cambiamento e felicità, autostima e benessere sono solo alcuni aspetti del rovescio della medaglia.
"Sono fatto così e non posso farci nulla"
è solo una banale frase che la tua mente recita a se stessa come un mantra che di mantra non ha nulla poiché non ha nessuna connotazione positiva.
Per cavalcare la tigre certo occorre coraggio ma quanto coraggio occorre nello svegliarti ogni giorno con te stesso non sapendo se ti leccherai o ti sbranerai?
Non diventa più logico, allora, migliorarti e migliorare la tua vita ogni giorno?
Cambiare in meglio è un dovere per l’uomo più che un diritto e, come sai, nessuno ti regala nulla.
Tutto va guadagnato per essere utilizzato poiché siamo noi gli artefici della nostra realtà, frutto non di cosa ci accade, ma di ciò che facciamo con quello che ci accade.
Così "far accadere il cambiamento" è molto diverso dal "provocare il cambiamento".
Partendo dalla constatazione concreta che il cambiamento siamo sempre noi a provocarlo con le nostre azioni, i nostri pensieri, i nostri stati d’animo in quanto alteriamo la realtà che ci circonda, diventare artifici e protagonisti del proprio destino e ben diverso dal subirlo passivamente, come delle comparse qualunque.
E come otteniamo questo?
Generando il cambiamento e gestendolo.
Solo in questo modo passeremo dalla posizione di chi costruisce ciò che subisce a quella di chi costruisce ciò che gestisce.
Compartecipa al tuo cambiamento investendo su te stesso.
Ti piacerebbe acquisire degli strumenti potenti che ti permetteranno di comunicare con gli altri in modo efficace?
Vuoi iniziare ad utilizzare con te stesso un dialogo interno utile e non sabotatore?
Se ti dicessi che posso trasmetterti degli strumenti che hanno il potere di far cambiare il tuo stato d’animo in modo immediato, come anche permetterti di decodificare i tuoi processi inconsci o quelli di chi ti sta di fronte, perderesti questa opportunità?
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Franca Scuzzarella
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Il vero problema del cambiare é la paura: cita la famosa frase "Chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa quel che lascia ma non sa quel che trova. Quindi , la maggior parte delle persone, si preoccupa per quel che accadrà, ben sapendo che non ha una sfera di cristallo che gli dice come e cosa possa accadere. Pochi si aggrappano alla speranza di una cosa migliore, molti pensano solo negativamente al peggio, senza rendersi conto che spesso i nostri pensieri alterano o modificano la realtà. Pensare "positivamente", spesso aiuta a risolvere alcuni problemi che rendono accettabile la vita.
Proprio così Arnaldo.
Le persone pensano al peggio perché il nostro cervello così è strutturato: per difendersi.
Per battersi o battersela. E' lo strumento che utilizza per garantirsi la sopravvivenza.
E' per questo che dobbiamo imparare a dargli una direzione, un nuovo modo per guardare alle cose.
Va direzionato verso pensieri e comportamenti diversi. Altrimenti in autonomia, fa sempre e solo quello.
Grazie per il tuo commento, è molto prezioso!