Oggi voglio proporvi la testimonianza di Corrado Scapellato, giunto alla Pnl con il solo intento di smontare l’idea di disciplina efficace per raggiungere il successo che ha poi dovuto ravvedersi e non solo…

Non aggiungo altro, vi lascio alla sua testimonianza che sicuramente vi farà anche sorridere  😉

APPLICAZIONE DI TECNICHE DI PNL IN AMBITO SPORTIVO
DA PARTE DI  UN “DETRATTORE RAVVEDUTO”

Il mio primo approccio alla PNL è stato un impulso irrefrenabile di scoprire cosa si celasse dietro un acronimo così affascinante: se è vero che la curiosità è l’anticamera della conoscenza, non avrei potuto resistere ancora a lungo in snervante attesa senza precipitarmi a svelare l’arcano dietro tre parole chiave così attraenti che evocano il potere della mente e le prerogative del linguaggio ma che sconfinano anche nel mondo delle emozioni e dell’inconscio.

Quando poi un carissimo amico, super-consulente di una società famosa per la sua eccellenza, mi  ha parlato per la prima volta del potere delle ancore e mi ha descritto  dinamiche a me sconosciute nel mondo della comunicazione con il quale chiunque, volente o nolente, deve fare i conti ogni giorno, mi si sono aperti nuovi orizzonti tutti da esplorare.

Internet è una fonte inesauribile di informazioni facilmente accessibili ma per fortuna non mi sono fermato all’apprendimento “fai da te”, perché mi sarei fatto un’idea limitativa e fuorviante della Programmazione Neuro Linguistica: infatti,  navigando nel web, mi stavo convincendo che PNL fosse essenzialmente sinonimo di business che ruota intorno alle potenzialità dell’autosuggestione e come tale solo un grande bluff. Con l’intento di avvalorare questa mia tesi, ho cercato un corso sui fondamenti della PNL da frequentare esclusivamente al fine di smontare uno ad uno i pilastri su cui si sostiene la disciplina e i metodi proposti da Bandler e Grinder.

Per mia fortuna mi sono imbattuto, in modo del tutto fortuito, nei seminari tenuti da Franca Scuzzarella che, con il suo garbo e la sua pacatezza, ben lungi dai fanatismi e dalle millanterie di molti sedicenti “esperti” che si vedono in giro affannarsi per attirare l’attenzione, ha demolito poco per volta i miei pregiudizi ed ha cominciato a farmi assaporare, con l’applicazione di alcune tecniche e la tangibilità dei primi risultati immediati, il gusto della libertà di scegliere chi essere, come relazionarmi con gli altri, a cosa puntare, quando arrivarci e quanto spenderci in termini di risorse.

Certo, sono consapevole di essere ancora un neofita con tanto da imparare e molta strada da percorrere ma per non rimanere nel mondo delle idee e delle parole, belle ma astratte, condivido volentieri la concretezza di una delle più recenti esperienze vissute con successo  grazie anche al significativo supporto della PNL.

Tutto è iniziato a fine giugno quando un amico, appassionato ciclista capace di generose imprese su due ruote, ha proposto  a me, che pratico nuoto con grande entusiasmo, e ad un altro collega che si diletta a correre anche agonisticamente, di costituire una squadra e di iscriverci ad una competizione di Triathlon.

Memore della felice esperienza vissuta con puro spirito goliardico l’anno scorso in un’altra manifestazione sportiva, in un contesto allegro e molto sano che mi ha regalato nuovi amici, ammetto di non aver indugiato più di tanto ad accettare, timoroso solo di costituire una palla al piede per i miei competitivi compagni di squadra.

La consapevolezza di essere l’anello più debole della catena non mi ha impedito però di riconoscere che servivo pure io alla causa e che, bando alla paura di una brutta figura, non restava che concentrarmi sul mio obiettivo.

Sono iniziati così gli allenamenti, quasi quotidiani e mirati a garantire la migliore prestazione possibile, forte del senso di responsabilità doppia che mi animava: verso i compagni di squadra che avrebbero dato il massimo e verso me stesso, pronto ormai a mettermi in gioco sempre più spesso per rompere la monotonia della quotidianità.

Come imparato nel corso di PNL, dove Franca ci ha insegnato che nulla va lasciato al caso, ho concordato delle sedute di coaching individuali con Franca, e abbiamo pianificato un piano d’azione che mi fosse d’aiuto per raggiungere questo mio obiettivo (e non solo…):

Quando è arrivato il giorno della gara ho percepito subito che lo spirito della squadra era vincente ma, confesso, non osavo pretendere un risultato così eccellente e sbagliavo!

La sensazione nell'acqua calda e torbida del lago era già stata adeguatamente sperimentata; i riferimenti ad atleti noti con capacità paragonabili alle mie erano stati ben bilanciati come modelli di riferimento e adottati come feedback della prestazione in corso d'opera.. non restava che rispettare  fino in fondo il piano d’azione predisposto per la gara.

Con non poca soddisfazione il risultato finale ma soprattutto l’accurata autoanalisi post-gara ha dimostrato che il mio rendimento è stato esattamente pari a quanto avevo freddamente programmato..ma alla luce dei risultati della squadra (con una stratosferica frazione in bici  che ha permesso di acciuffare la medaglia d’argento nella classifica a staffetta e finire menzionati nella cronaca sportiva della Stampa) e delle potenzialità della PNL ancora tutte da sperimentare, ho promesso a me stesso che l’anno prossimo oserò molto di più….

Bravo Corrado, davvero un grandissimo risultato!

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