Ti piacerebbe realizzare quel tale progetto... sarebbe per te motivo di orgoglio e soddisfazione immensa riuscire in quella impresa... significherebbe tanto per te poterlo fare, riuscirci ma c’è una vocina dentro che ti dice di lasciar perdere…

Troppo difficile… troppo impegnativo... non hai i numeri giusti…

Insomma non fa per te!

Lo sai che sarebbe bello farcela, lo sai che potrebbe dimostrarti che non è come te la racconti ma non ti ci metti neanche…

Quelle parole sono una vera e propria profezia che si realizza senza pietà.

Quante volte ti sei lasciato scoraggiare da quella vocina che ti dice che non ce la puoi fare?

Quante volte hai rinunciato ancor prima di cominciare, così convinto che tanto non ce n’era?

Quante occasioni mancate, quante delusioni, quante opportunità sfumate per quel “non fa per me”?

Ma scusa una domanda…

Come fai a sapere se fa per te, se non ci provi neanche?

Come fai a sapere che sarai capace o meno, se non ti ci metti?

E sai perché non ti ci metti neanche?

Perché sei convinto che è così!

La tua convinzione di non riuscire o non essere all'altezza ti impedisce inizialmente di provarci e successivamente di ottenere un risultato apprezzabile.

Le tue convinzioni dirigono la tua vita e decidono cosa è giusto o sbagliato, vero o falso, fattibile o non fattibile.

Quando fai tua la convinzione di non fattibilità rispetto ad una situazione, un comportamento, un risultato automaticamente stai decidendo come deve andare a finire: non sarà fattibile!

Il tuo inconscio farà di tutto per far avverare questa “premonizione” lanciando una serie di sabotaggi che ti faranno desistere ancor prima di provarci.

Una convinzione ha sempre bisogno di auto-avvalorarsi, ha bisogno di conferme continue per poter rimanere salda e permanente.

Quindi la partita te la giochi solo se decidi di mettere in discussione quella convinzione che altro non è che una sensazione di certezza rispetto qualcuno o qualcosa, quindi lungi dall'essere la verità assoluta.

Ma come fare quando pensi che non fa per te e vuoi invece dimostrarti il contrario?

Segui questi 4 punti:

Sai cosa succederà?

Succederà che quello che pensavi non facesse per te, lo diventerà. Succederà che ti accorgerai di quanto più forte, capace, determinato sei rispetto a quello che pensavi.

Quante volte mi sono trovato a voler dare e fare di più con 1000 buoni propositi.

Generalmente la percentuale più alta di buoni propositi li abbiamo circa a Natale e il 1 dell’anno: Anno Nuovo, Vita Nuovaaaa..!

Oppure (come capitava forse più a me) verso settembre appena ritornato dalle vacanze estive! Sbaglio?

Beh le migliori sono: “..dai cavoli ora voglio proprio imparare l’ inglese!.. oggi non si può non saper parlare l’inglese!.. ma adesso ci penso io!.. ora faccio un megasupercorso con le palle!!”

Oppure: voglio subito andare in palestra o iscrivermi ad un corso di formazione, di nuoto, sky, snow, ballo, bla bla bla!

Non è vero??

Per quanto mi riguarda si!

Qualcuno lo dice e poiii…… qualcun’altro lo dice, si iscrive, comincia e poiii…

Sbaglio?

Spero di si!

Chissà che cosa ci capita quando succede così?

Eppure, quanto ci crediamo ai nostri buoni propositi del momento?

Tanto!

Tanto quanto basta per poi magari mollare!

È successo spesso anche a me ed ancora sto lavorando su questo aspetto, ma cosa fa davvero la differenza in tutto ciò?

Di certo come direbbero tutti, sono le motivazioni!

Ma come fai a dire se quella motivazione è reale? Oppure potrebbero essere le motivazioni di altri che ci spingono a scegliere determinati obiettivi?

Oppure…  c’è altro?

Generalmente ci si sofferma più sul fatto  che non si ha tempo, sono troppo stanco, non ho soldi, se non vado è colpa di quello o di questo, ci andrò.. ho solo spostato il periodo.

Intanto ce la raccontiamo e i buoni propositi poiiii…!

Insomma, e tutte le buone motivazioni dove sono finite?

Sta di fatto che se ti chiedessi di andare tutti i giorni, per un’ora in un certo posto a prendere una borsa con dentro 1000 euro e quei 1000 euro sarebbero tuoi, ci andresti? Beh, eccome se ci andresti! Anche senza buoni propositi e sarà molto difficile che troverai scuse per non andarci anzi ne troverai infinite per andarci!

Non credi?

Ok, quello che voglio dirti che prima di prendere decisioni è necessario farsi le domande giuste:

Solo una vera motivazione ci spinge oltre il buon proposito.

È quando il perché è forte, che il come si trova sempre..

E diventa anche una questione di atteggiamento…

Perché pensiamo che fino a quando si parla di sport, hobby possiamo anche prendercela con calma, vero?

Eh no!

Non raccontiamocela di nuovo!!

Le piccole intenzioni sono concatenate con quelle più importanti ed è in quelle che si inizia a sentire il vero gusto nella danza della vita!

Dobbiamo cambiare atteggiamento, riconoscere la nostra motivazione anche nelle piccole cose perché sono le piccole cose che alimentano le grandi cose.

L’ultima domanda che voglio farti è quella che vorrebbe invitarti a pensare:

“Cosa sono disposto a fare ma soprattutto cosa sarei disposto a perdere, per realizzare quello che desidero?”

Rispondi anche a questa..

Nel mio precedente articolo (e se non lo hai letto vai qui – linkare articolo ) parlavo sul quanto noi ci conosciamo e chi siamo veramente.

Presupponendo che ora ci conosciamo un po’ di più, ti richiedo per l’ennesima volta: cosa vuoi veramente?

Perché io credo che non bastino solo le buone intenzioni per ottenere quello che voglio veramente, sono necessarie delle vere e proprie scelte!!

La scelta è la vera e propria condizione che è necessaria per prendere un’unica direzione escludendo tutte le altre ed andare in direzione dei risultati.

Quando scegli cambi direzione, oppure rimani sulla medesima strada!

E sappi che per quanto piccola o grande sia la tua scelta, determinerà il tuo futuro!

Che tu scelga o non, hai preso comunque una decisione!

Oppure puoi sempre rischiare che qualcuno la prenderà per te!

Sii poco pauroso di sbagliare perché l’errore è una virtù della sapienza e soprattutto è umano!

Un presupposto della PNL dice che il fallimento non esiste, esistono solo risultati!

Migliorali!!

Riprendi in mano la tua vita e non permettere a niente e nessuno di guidarla, agisci e

allenati su cosa vuoi fare veramente.

E sfidati sempre, scegli di fare il primo passo..!!

E poiiii…..

Articolo a cura di LUCIANO MURIALDO

Gli obiettivi sono uno degli argomenti centrali della Programmazione neurolinguistica.

Gli obiettivi... Tutti noi conosciamo persone che sembrano non portare mai niente a compimento e dall’altra parte persone che invece ottengono tutto quello che si prefiggono.

L’abilità di concentrarsi su obiettivi chiari e misurabili è la chiave del successo di questi ultimi.

L’idea di lavorare per raggiungere dei risultati sembra far parte della natura umana.

Stabilire i nostri traguardi con consapevolezza e precisione, trasformandoli in  “obiettivi ben formulati”, ci dà migliori possibilità di tradurli in altrettanti successi.

Forse conoscerete già gli elementi di un obiettivo ben formulato:

  1. Formulare l’obiettivo in modo positivo
  2. Contestualizzare l’obiettivo
  3. Esprimere l’obiettivo in termini specifici e sensoriali
  4. Scegliere un obiettivo da portare a termine personalmente
  5. Valutare onestamente gli effetti del raggiungimento dell’obiettivo
  6. Scegliere un obiettivo degno

Darò in questo post per scontato i primi quattro punti, di cui sicuramente avete avuto modo di leggere e sentire parlare, approfondendo invece gli ultimi due, riassumendoli in un’unica espressione: ecologia di un obiettivo.

In questo contesto “ecologia” si riferisce agli effetti più ampi e indiretti dei nostri risultati.

E ciò include anche gli effetti che un nostro obiettivo ha su altri nostri obiettivi.

Un altro conflitto potrebbe essere quello tra un determinato obiettivo e i nostri valori o addirittura la nostra identità.

Per raggiungere un traguardo, sarà necessario guardare la realtà con occhio disincantato, perché, se da una parte sicuramente guadagneremo ciò che vogliamo, dall’altra ci sarà una perdita, seppur minima, ed essere stati chiari con noi stessi ci aiuterà a smascherare più o meno piccoli auto-sabotaggi, durante il processo di realizzazione del risultato.

Ammettere con sé stessi, che smettere di fumare è davvero quello che vogliamo, ma che ci mancheranno terribilmente la familiarità di un gesto abituale, la vicinanza con i nostri pari fumatori, l’allure poetico di una nuvola di fumo, ci mette già oltre quello che sarebbe potuto diventare un piccolo ostacolo in un momento critico di una certa giornata.

Altre volte ci capita che, una volta raggiunto un determinato risultato, ci accorgiamo di non saperne godere, e da questo scaturisce una certa delusione.

Cosa può essere successo?

Per esempio che quel traguardo non ci apparteneva del tutto, oppure che non fosse semplicemente la meta definitiva, quanto invece solo un punto sul percorso.

Il vero obiettivo potrebbe essere stato più avanti.

Per rispettare l’ecologia, sarebbe necessario quindi controllare e stabilire una gerarchia di obiettivi e quali altri obiettivi questi ultimi potrebbero influenzare.

Ma valutare il cambiamento complessivo insito nel raggiungimento del nostro proposito, vuol dire anche tenere presente quello che significherebbe per le persone che ci circondano e che ci stanno più a cuore.

Nessun obiettivo è indipendente dagli altri, né possiamo agire pensando di essere slegati da chi abbiamo accanto.

Meglio sarebbe se la nostra aspirazione fosse raggiungere una situazione in cui tutti vincono.

Da tenere in grande considerazione è poi quella che potremmo chiamare la nostra bussola mentale: quel collage di valori e convinzioni che da quando siamo nati abbiamo, più o meno consapevolmente creato.

È importante avere una panoramica di queste linee guida, perché sono proprio loro che dirigono la maggior parte delle nostre scelte e comportamenti.

Se l’obiettivo, scelto in un momento d’impulsività passionale, poco si armonizza con l’intera squadra interiore, avrà un percorso irto e tortuoso che potrebbe anche non portare alla meta, con dispendio di energie e risorse.

D’altra parte, per un vero cambiamento gli obiettivi dovrebbero spingersi un po’ più in là del nostro mondo conosciuto.

Si tratta in quel caso di avventurarsi in profondità dentro noi stessi e magari con l’aiuto di qualcuno sostituire qualche convinzione un po’ datata e superata con altre più aggiornate e funzionali.

Buona ricerca!

Articolo a cura di: Maria Grazie Meloni

Uno dei concetti che più mi sono rimasti impressi e più mi hanno permesso di evolvere e crescere quando ho iniziato il percorso di crescita personale con la PNL è stato quando ho preso consapevolezza che non sono gli eventi esterni che determinano i nostri stati d’animo ma siamo noi che siamo i responsabili di come ci sentiamo.

È stato come uno schiaffo a mano aperta per me, tendevo sempre a colpevolizzare gli altri per come mi sentivo, le mie emozioni erano in balia degli eventi esterni e di come gli altri si comportavano nei miei confronti.

Reagiamo agli eventi generando chimica nel nostro corpo quindi l’emozione non è altro che un passaggio di sostanze chimiche nel nostro organismo.

Anche questo per me è stata una bella scoperta e determinante nella mia formazione personale, quando ho preso coscienza che in inglese la parola e-motion non è altro che energia in movimento e ti rendi conto che sei tu che la crei.

Insomma siamo noi i diretti responsabili dei nostri stati d’animo.

Sono tantissimi gli esercizi che offre la PNL in merito, noi possiamo intervenire su tre aspetti:

Tuttavia un metodo che a me cambia lo stato d’ animo in maniera istantanea è ascoltare musica che mi motiva o che mi ricorda dei periodi felici della mia vita.

In effetti non c è bisogno di essere esperti di PNL per poter cambiare stato d’ animo ma è bene conoscere diverse tecniche in modo da poterle utilizzare a seconda delle esigenze ed occasioni.

Per esempio attraverso la fisiologia possiamo cambiare il nostro stato d’animo, ma è vero anche il contrario.

Quando siamo ok, cambia la nostra fisiologia.

È bene porre attenzione sulla nostra postura per far si che sia eretta, comunque rilassata e non rigida e porre attenzione al nostro mento che sia alto.

Uno degli esercizi più facili e istantanei è guardare in alto, sorridere e alzare le mani al cielo. In questa maniera si cambia in modo istantaneo il nostro stato d’animo in quanto si richiamano nel nostro corpo e nella nostra mente momenti vincenti e di soddisfazione.

Per esperienza personale posso affermare che la pratica delle arti marziali orientali è molto efficace rispetto al gestire il nostro stato d’animo in quanto bisogna mantenere postura eretta da guerriero e sguardo fermo e alto. La pratica prolungata in postura corretta produce chimica positiva nel nostro corpo.

Dopo la fisiologia è molto importante il nostro focus mentale cioè dove poniamo la nostra attenzione, dove stiamo guardando.

Mi piace fare l’esempio del sole.

Il sole ha una potenza di 40.000 milioni di miliardi di watt.

Un numero impressionante, ma basta un cappello e un paio di occhiali per potersi riparare nelle ore più calde.

Mentre invece è sufficiente un raggio laser da 100 watt per poter tagliare l’acciaio in quanto la potenza della luce è focalizzata tutta nella stessa direzione.

Questo significa che la nostra energia, i nostri pensieri se non sono focalizzati su qualcosa di produttivo ed utile per noi vengono dispersi tra mille pensieri e cose che non vogliamo.

Troppo spesso passiamo la maggior parte del tempo a pensare a ciò che non vogliamo, a ciò che temiamo e ciò che non ci piace di noi.

Mentre invece bisogna cambiare focus da “non mi piace come sono” a “voglio essere cosi” anche perché la nostra mente inconscia lavora per immagini.

Se continuiamo a puntare l’attenzione su ciò che non vogliamo, rafforziamo esattamente quella visione e quei comportamenti.

Un altro esempio importante è che la nostra mente è come un motore di ricerca google.. i risultati che ti propone dipendono da ciò che gli chiedi di cercare.

Non si possono controllare i risultati della ricerca, ma si può direzionare ciò che si andrà a leggere scegliendo le parole giuste.

Un altro dei principali nemici o principali alleati nel raggiungere ciò che vogliamo, siamo noi stessi, attraverso una serie di meccanismi interni come la nostra voce interiore che ci parla incessantemente senza che noi ne siamo coscienti.

Del resto i nostri pensieri non sono altro che immagini che scorrono nella nostra mente.

Come ci parliamo influenza i nostri sentimenti, le nostre convinzioni e dà un significato alla realtà e tutto ciò si traduce in pratica nei nostri comportamenti.

Come comunico con me stesso cambia l’esperienza che stiamo facendo.

Ad esempio dirsi “non ce la farò mai!” è un dialogo improduttivo e spesso non ne siamo consapevoli.

Infatti se ci facciamo caso quando siamo al nostro meglio abbiamo una comunicazione interna diversa da quando siamo al nostro peggio.

È solo questione di porci l’attenzione!

Tutto ciò che ci ripetiamo con costanza e intensamente è esattamente ciò che diventiamo, in pratica è la realtà che andremo a creare perché le parole hanno potere ipnotico e quindi hanno il potere di creare una realtà che non esiste ma che diventa vera per noi, e quindi si trasformerà in risultati concreti.

Bisogna prestare attenzione a quella vocina, parlarsi nel modo giusto, così come un allenatore con le parole giuste motiva e dà fiducia al suo atleta, così noi attraverso il dialogo interno ci motiviamo al risultato in modo da diventare il miglior coach di noi stessi.

Fisiologia, focus e dialogo interno sono chiamati in PNL “la triade dell’eccellenza”.

Io penso che attraverso una gestione efficace di solo queste tre cose si può arrivare ad ottenere risultati importanti in termini di efficacia personale, felicità e anche aiutare ed ispirare chi ci sta vicino.

A cura di Massimo Mollo - Corsista di PNL BENESSERE

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