Ci sono modi per aumentare l'autostima nel bambino?
Come aiutare i bambini a sviluppare l'autostima è un argomento importante perché alcuni bambini oggi vivono delle vere difficoltà a manifestare se stessi.
È vero, i bambini oggi sono molto più svegli di una volta.
Riescono a fare cose che noi una volta ci sognavamo, soprattutto per quanto riguarda la tecnologia.
Ora sono molto perspicaci, riescono a fare cose impensabili solo venti, trenta anni fa ma nello stesso tempo molti bambini acquisiscono insicurezze proprio perché parcheggiati davanti ai telefonini, ai tablet, alla televisione.
Non hanno confronto, non hanno modelli di riferimento all'esterno e gli adulti che dovrebbero prendersi cura di loro hanno poco tempo o peggio ancora, fanno degli errori educativi che sicuramente non aiuta il bambino a sviluppare l’autostima.
Ci sono alcuni passaggi fondamentali che ogni adulto dovrebbe prendere in considerazione se vuole aiutare il piccolo a crescere e diventare una persona forte e sicura di sé.
Possiamo racchiuderli in 10 step.
la prima cosa che dobbiamo fare è amarlo incondizionatamente.
Dobbiamo dargli amore incondizionato, l'amore non è qualcosa che ci dobbiamo meritare, lo possiamo esigere e ci diritto per nascita.
Dobbiamo amare i nostri bambini in maniera incondizionata, non perché sono belli, sono stati bravi o perché hanno ubbidito, non perché sono i primi della classe o sono i primi nello sport o perché ottengono risultati importanti in ciò che fanno. I bambini si amano per quello che sono, incondizionatamente.
Questo è il primo passaggio fondamentale affinché si sviluppi l’autostima nel bambino.
Il bisogno d'amore è uno dei bisogni primari, la cosa di cui più ha bisogno è sentirsi amato e questo lo farà sentire importante e svilupperà sicurezza in lui. Ha bisogno di sapere che è amato così com'è, per quelli che sono i suoi pregi e i suoi difetti.
Quindi la prima cosa che possiamo fare per instillare sicurezza e autostima nel bambino è amarlo.
Ovviamente dobbiamo credere in lui, dobbiamo credere nelle sue potenzialità, dobbiamo spronarlo a fare, a mettersi alla prova anche se poi magari sbaglierà.
Non importa.
Sbagliando si cresce, sbagliando si impara. Dobbiamo credere in lui e immaginare già il futuro meraviglioso che potrà vivere, raccontarglielo quel futuro meraviglioso.
Dirgli:
“Io credo in te.. mi fido di te.. sono sicura che arriverai lontano, sono sicura che diventerai una bella persona, una persona capace che realizzerà quello che sogna”
Il bambino ha bisogno di questo, ha bisogno di sapere che c'è qualcuno che oltre ad amarlo crede in lui.
La nostra cultura ci ha abituati a fare esattamente il contrario: a scuola quando la maestra ci consegna il compito quello che vediamo sono le sottolineature rosse degli errori che abbiamo fatto, non ci sono sottolineature verdi che raccontino cosa abbiamo fatto bene.
Tendiamo a mettere in evidenza quelli che sono gli errori, impariamo invece a mettere in evidenza le cose che fa bene
“Come sei stato bravo, hai messo a posto la cameretta…Hai ritirato tutti i giochi.. Bravo, mi hai aiutato da apparecchiare la tavola oppure Bravo hai finito i compiti in poco tempo…”
Prima di ogni altra cosa, se il bambino sarà stimolato nei comportamenti produttivi, nei comportamenti positivi, sarà stimolato a continuare a ripeterli, fosse anche soltanto per ricevere i complimenti.
A tutti piacciono i complimenti, giusto?
L’ancoraggio è una tecnica di PNL molto potente, che permette di richiamare un particolare stato d’animo semplicemente richiamando lo stimolo che lo ha indotto.
Semplicemente, richiama spesso alla sua mente i successi ottenuti: un bel voto a scuola, un bel risultato se fa sport, qualcosa che ha fatto particolarmente bene, così che ci possa pensare e rivivere con intensità quel momento, magari aiutandolo a ricordare con dettaglio ciò che è successo.
Andrai così ad irrobustire la connessione destinata a quel ricordo e ogni volta che ci penserà si sentirà forte e sicuro di se.
E quando fa qualcosa di sbagliato?
Dagli un feedback costruttivo.
Cosa vuol dire dare un feedback costruttivo?
Vuol dire dare un feedback che inizialmente mette in evidenza quelli che sono stati gli aspetti che sono andati bene, quello che ha fatto bene ed in cui è stato ok.
Poi mettete in risalto quello che non è andato bene, ciò che ha sbagliato ed infine fare presente cosa può fare per riparare a quello sbaglio e come eventualmente noi possiamo aiutarlo a migliorare quell'aspetto.
Questo è quello che viene definito il feedback a panino, dove nel centro c'è il companatico, la patata bollente, ciò che non è stato fatto bene, e sopra e sotto il pane.
Sopra cosa è stato svolto correttamente, sotto tutta quella parte migliorabile, a cui noi diamo disponibilità per aiutarlo.
Altra cosa importante: rimprovera il bambino sui comportamenti ma mai sull'identità.
Che cosa significa?
Quando noi diciamo al bambino
“Sei stupido, non capisci niente..”
gli stiamo affibbiando queste caratteristiche a livello di identità.
Il bambino tenderà a riconoscersi in quello che gli viene detto.
Ricordati che lui non è stupido, al massimo sta facendo stupide quindi è quello che dobbiamo far notare.
“Guarda, tu sei un bravo bambino ma in questo momento stai facendo una cosa stupida… stai facendo una cosa sbagliata…”
Non è lui ad essere sbagliato è la cosa che sta facendo che è sbagliata.
E se parliamo di comportamenti, significa che con l’identità non ha niente a che fare.
Nello stesso tempo lasciate che sbagli. Sbagliare fa parte del percorso di apprendimento.
Rimanetegli accanto, rimanete a vista ma lasciate che faccia le sue esperienze.
Lasciate che cada perché così imparerà la prossima volta. Fallimento non è cadere, fallimento è smettere di riprovarci e se non noi condizioniamo la sua mente a questo pensiero, il bambino per indole proverà ancora.
Lasciate che se la sbrighi in autonomia, non fate le cose al posto suo.
Intanto perché è diseducativo e poi perché non farà niente altro che alimentare l'idea che da solo lui non ce la può fare, che ha bisogno dell'aiuto di mamma o papà per poter adempiere a quei compiti che spettano a lui.
E potete immaginare come questo comportamento alimenti insicurezza invece che sicurezza e autostima nel bambino stesso.
Evitate i confronti.
Evitate di confrontare il vostro bambino con chi è più bravo di lui, chi è più scaltro di lui, con chi è più intelligente o più furbo di lui.
Questo non farà altro che alimentare insicurezza e non fa crescere fiducia nel bambino.
Conosco un sacco di persone adulte che hanno vissuto una vita d'inferno per cercare di dimostrare ad una madre o ad un padre che erano i migliori, che sarebbero usciti vincenti nel confronto rispetto a qualcun altro.
Evitate i confronti, ricordatevelo!
Se proprio volete che il bambino si sfidi, il confronto fatelo su se stesso. Lasciate che sia lui stesso il termine di paragone, facendo in modo di essere domani una versione migliore rispetto a quello che era oggi.
Che è poi qualcosa che dovremmo fare tutti, non soltanto i bambini.
Ultimo consiglio e non per importanza: se sbagliate ammettetelo e scusatevi.
I bambini imparano per modeling, cioè copiano quello che fanno gli adulti.
Imparano così sin dai primi mesi di vita: imparano così a camminare, a mangiare, a muoversi nello spazio. Guardano l'adulto e lo imitano e lo imitano anche man mano che diventano grandi.
Se siete i primi che buttate della carta per terra, non potete pensare di rimproverare vostro figlio perché sta facendo altrettanto.
Quindi se sbagliate ammettetelo, se sbagliate fate in modo di recuperare l'errore perché loro guardano e si fanno un'idea sul tipo di persona che siamo e poi ci imitano.
Aiutare la sviluppare l’autostima nei bambini è il compito di ogni genitore.
I bambini di oggi, saranno gli adulti di domani.
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Franca Scuzzarella
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