Si investe sempre più denaro per convincerci che siamo malati.
Leggevo una rivista medica alcuni giorni fa.
Di quelle che non si fa tanto condizionare dai grandi poteri.
Di questi tempi è il minimo che si può fare.
Il bombardamento che arriva dai mass media non parla certo di salute, di prevenzione, di benessere.
E non voglio parlarti di quello che dice, rispetto a Covid e vaccini.
Ma di un articolo che mi ha colpito particolarmente.
Non solo, leggendo mi è salito un’inc@77o che ha raggiunto livelli direi alti.
L’articolo in questione parlava delle case farmaceutiche che, pur di fare soldi, si inventano le malattie.
O meglio brevettano dei farmaci e poi fanno introdurre nei manuali diagnostici la malattia per cui è stato creato.
E cosa viene più facile introdurre, dove non ci possono essere controprove diagnostiche date dagli strumenti a disposizione?
Siamo davvero malati?
Facciamo un esempio: i disturbi di tipo mentale.
È stata inventata la "Fobia sociale" cioè arrossire, sudare, o rimanere in silenzio senza avere la battuta pronta quando si è davanti a qualcuno che secondo loro è l'anticamera della depressione (che curano con i soliti farmaci), la sindrome della timidezza (quante persone la vivono?) e la chiamano "Disturbo evitante di personalità" la famosa DEP e la fanno passare come una condizione psichiatrica, il disturbo disforico premestruale (sindrome premestruale), tanto per citarne qualcuna.
Tutti con lo scopo di vendere pacconate di antidepressivi.
Pare che l’Europa dia un freno a questa tendenza ma fino a quando?
Una nota casa farmaceutica ha rispolverato un vecchio antidepressivo che non faceva più cassa, inculcando in milioni di americani che, grazie a quel farmaco, avrebbero sconfitto la timidezza.
È noto invece, che il componente principale di quel farmaco crea dipendenza e che negli adolescenti, probabili maggiori acquirenti se si parla di timidezza, aumenta il rischio di suicidi.
Le aziende che producono il Viagra e sostanze simili hanno investito enormi risorse per far passare all’intera popolazione maschile il messaggio che “normalità” è avere un’attività sessuale sempre prestante, senza la minima defaillance.
Quindi ciò che era nato e pensato per curare l’impotenza, oggi viene proposto per le “disfunzioni erettili”, facendo rientrare una larghissima fetta di popolazione nel “problema”, che magari ha vissuto solo episodi occasionali, dovuti probabilmente a stanchezza o cose simili.
Lo fanno inculcandoci la paura.
Paura di essere timidi, di essere ansiosi, di essere agitati (nelle scuole si sta diffondendo l’utilizzo di farmaci per “curare” l’iperattività dei bambini), di essere in menopausa, di invecchiare..
E allora io dico, non c’è da inc@77@rsi?
Possibile che il dio denaro ha sovvertito la capacità dell’uomo di trovare soluzioni che nascano dalle proprie risorse?
Dico io, serve un antidepressivo, per vincere la timidezza?
Serve il Viagra, se non vado a segno ogni volta?
Serve un farmaco per tenere a bada un bambino un po’ vivace?
Sia ben inteso, io sono la prima che dice che se il farmaco ci vuole, ci vuole.
Mi sono sottoposta a chemioterapia quando mi sono ammalata di tumore e mai mi sarei sognata di ricercare cure “alternative”.
Ma non sono affatto propensa all’abuso.
Perché ci vogliono condizionare all’idea che non abbiamo possibilità di auto-aiutarci?
Perché non si adottano modalità più “naturali” e non solo sostanze sintetiche?
Quanto mi sento fortunata, a conoscere il modo per stare bene senza bisogno di intrugli chimici che mi fulminano il cervello.
Si perché gli strumenti per stare bene li abbiamo tutti e ne abbiamo tantissimi dentro di noi.
Facile? Forse non sempre. Però fattibile.
Sicuramente molto più facile che doversi disintossicare dalle dipendenze che questi farmaci creano.
La nostra mente è come una scimmia. Se gli diamo qualcosa da fare, lei lo esegue fedelmente ma se non gli diamo niente da fare, se lo trova da sola e non sempre quello che andrà a fare sarà utile per noi.
Qualcosa che puoi fare per il suo benessere è
ed una mente capace di gestire pensieri ed emozioni, fa funzionare il corpo molto meglio
Il nostro corpo, se è in buona salute e molto di questo dipende da noi ed esattamente da
ha la capacità di influenzare la nostra mente, che resta più lucida, più proattiva.
Quindi fai tutto quello che è in tuo potere per stare bene e non cadere nella rete del farmaco a tutti i costi.
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Attenzione: l’iniziativa è rivolta solo alle prime 20 persone per ovvie ragioni di tempo.
Franca Scuzzarella
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