Ci sono momenti nella vita in cui ti guardi allo specchio e non ti vedi.
Non nel senso reale del termine, certo che nello specchio ti ci vedi, ma potresti vederci qualcosa che non è proprio quello che ti aspettavi di trovarci. Potresti trovarci una persona che non sei tu.
Ti è mai capitato? A me sta succedendo in questo periodo.
La vita mi sta nuovamente proponendo una serie di sfide impegnative, di quelle davvero toste dove senti che sei a rischio di stravolgimenti che potrebbero portarti a rimettere in discussione tutto. Un'altra volta.
"E che cavolo... basta... ho già dato..." dice il mio dialogo interno.
La ragione si ribella, ti ritrovi a fare delle cose.
Vuoi che le cose rimangano come sono, non li vuoi quegli ostacoli, quelle sfide. Vuoi che rimangano così perché tutto sommato magari non saranno il nonplusultra per te ma ti danno sicurezza. Ti fanno restare al protetto.
Poi però non ti vedi... ti perdi.. E non ti vedi.. E ti allontani dalla felicità.
E allora ti fai delle domande... Forse la vita propone quello di cui hai davvero bisogno in quel momento per prendere una direzione ma noi ci ostiniamo ad ostacolarne il suo flusso? Forse è proprio quello stravolgimento il meglio per me? Forse dietro quello stravolgimento c'è tutto quello che di meglio possa esserci?
Non ho la risposta. Se l'avessi sarei ricca milionaria perché significherebbe che saprei leggere cosa c'è dopo e ci sarebbe la fila. Sto scherzando, ovviamente..
A parte gli scherzi, mi fa tanto riflettere la spiegazione che ho sentito rispetto alla parola desiderare.
Sai qual è l'etimologia della parola desiderare? Deriva dal latino de (diverso) sidere (stelle), cioè quello che è diverso dalle stelle. Che non è esattamente lo stesso significato che normalmente viene dato alla parola.
Desiderare significa volere fortemente quello che è scritto per noi, tanto che nella fantasticheria popolare i desideri sono affidati alle stelle. Realizzare quello che nelle stelle è sancito per noi. Se ci pensate, gli oroscopi si basano sulla lettura delle stelle.
Quindi come se lassù fosse scritto il nostro bene.
E per aiutarmi a desiderare, la vita ci mette lo zampino e mi rompe le uova nel paniere. Mi costringe in una sfida affinché possa desiderare (scrivere qualcosa di diverso) rispetto alla routine, all'abitudine, alla zona di confort.
Questa chiave di lettura dei problemi, degli ostacoli, mi piace molto. Non nego che è impegnativa l'idea di vedere nella sfida e nella fatica la parola desiderare. Ma se questo è il mezzo, ben venga. Sono pronta!
Come si dice, mi piego ma non mi spezzo!
Franca Scuzzarella
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