L’aspettativa di vedere riprodotta in un film la filosofia che la pnl propone è andata delusa. O almeno in parte.
Il film narra di un Life Coach, Giovanni Canton, che più che un Life Coach vuole essere un motivatore che propone il cambiamento partendo dalla ricerca del desiderio, da quello che si vuole veramente, passando dal pensiero positivo, alla legge di attrazione, al suo aiuto che in sei mesi promette il risultato.
La sua sfida: coach attraverso una selezione sceglierà tre persone da aiutare nell’intento di realizzare i propri desideri, che aiuterà non certo nel modo in cui un coach dovrebbe essere di supporto al suo coachee. L’errore sta nel fatto che non è lui che deve dare “soluzioni” ma nel far cercare alla persona stessa soluzioni buone per se, come effettivamente succederà.
Il film nella complessità è stato gradevole, a volte davvero divertente. Vale la pena di andarlo a vedere, almeno per sentire parlare per la prima volta di Pnl, nel caso pensiate sia la sigla di una nuova tassa J
E allora, se il modello di Life Coach proposto da Muccino nel film non è quello giusto, chi è allora un Coach?
Un Coach è un allenatore, che aiuta “l’atleta” a riconoscere i propri talenti, sportivi, professionali, personali, ed a svilupparli al meglio. Non dà soluzioni, non propone strategie ma lascia che sia la persona a trovarle attraverso una presa di consapevolezza di se stesso.
Attraverso delle tecniche aiuta a far emergere quello di cui la persona spesso non ha coscienza e che possono essere dei blocchi (quindi dei limiti) o delle capacità (quindi delle risorse). E quando una persona riesce a riconoscere quali sono i suoi limiti e quali le sue risorse, ha in mano dei potenti strumenti di miglioramento.
Cosa ne facciamo dei limiti? Li guardiamo in faccia, ne diventiamo consapevoli, e se li riconosciamo e decidiamo di affrontarli, possiamo trovare mille modi per trasformarli in punti di forza, soprattutto quando ci sfidiamo e li superiamo.
Cosa ne facciamo delle risorse? Le mettiamo in campo e le sfruttiamo al meglio, possono diventare motore propulsivo proprio per superare quei limiti. Le nostre risorse sono le nostre certezze, il nostro porto sicuro, da dove possiamo attingere energie ed entusiasmo per affrontare le difficoltà.
Il coach ci allena a questo: a trasformare i limiti in opportunità e le risorse in trampolini di lancio. Ecco in cosa ha mancato il coach Giovanni Canton: nel mettere in bocca ai protagonisti “la soluzione” invece che dare vita a un cambiamento che nasce dal profondo, partendo proprio da limiti e risorse.
E se vuoi sperimentare sulla tua pelle l’opportunità di essere aiutato da un Coach, ti invito a contattarmi inviandomi la tua richiesta per una speed coaching gratuita, dove ti renderai conto di quanto utile può esserti questo strumento.
Franca Scuzzarella
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